sabato 22 ottobre 2016

STEP. 6 I colori nella scienza

Come è iniziato lo studio dei colori nella scienza? E come vengono utilizzati i colori nelle tecniche di oggi?

La luce bianca proveniente dal Sole contiene tutte le radiazioni contenute all’interno del campo del visibile, oltre che le radiazioni ultraviolette ed infrarosse. 


                    Il campo del visibile  (Fonte: Wikicommons)

La luce bianca, attraversando un mezzo, si scompone quindi in tutte le sue componenti monocromatiche, ciascuna delle quali corrisponde a un colore. 



Newton scoprì nel 1672, mediante un prisma, che la luce bianca è in realtà composta da vari colori: egli ne considerò proprio sette, ma in realtà i colori dell’arcobaleno, ossia tutti i colori corrispondenti alle radiazioni monocromatiche, sono infiniti e variano con continuità a partire dalla lunghezza d’onda più piccola, corrispondente al viola, fino a quella più elevata, corrispondente al rosso. 
Sebbene sia impossibile distinguere infiniti valori, in relazione alla propria sensibilità cromatica ciascuno di noi può individuare molte gradazioni comprese tra il viola ed il rosso. Tutti i colori che possiamo percepire sono generati da stimoli composti da combinazioni di più radiazioni monocromatiche.



    Scomposizione della luce bianca mediante un prisma (Fonte: Wikicommons)






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